IL PARADISO DELLE URI di Andrea D'Anna (Le Strade Bianche di Stampa Alternativa, 2020)
Con un po’ di orgoglio vi presentiamo la ripubblicazione di quello che è considerato una sorta di caso letterario. Un romanzo che, negli anni, è diventato uno dei testi più ricercati della metà degli anni ’60: "Il paradiso delle Urí" di Andrea D’Anna (morto nei primi anni ’90).
D’Anna frequenta gli ambienti di ‘Mondo Beat’ e scrive su ‘Pianeta Fresco’. In quel periodo alcuni ragazzi, spesso scappati di casa, si ritrovano fisicamente e idealmente uniti e provano a ‘prendersi per mano’, cominciando insieme un viaggio all’interno di loro stessi. Il clima culturale al di fuori è asfissiante.
Il romanzo è stato scritto tra il febbraio e il luglio del 1966 on the road mentre D’Anna vive la sua persone Saison en enfer.
Dalla quarta di copertina:
«Alle proprie spalle l’autore ha un vasto curriculum letterario, ma, nonostante la giovane età, ha un passato movimentato e avventuroso; allontanandosi da scuola e famiglia a diciassette anni, a diciannove era già nel cuore dell’Africa, dove ha vissuto in zone diverse per lunghi periodi, facendo esperienze di cui si trova il segno in questo romanzo, ambientato in una Africa allucinata, surreale e indimenticabile».
Il picaro protagonista è meravigliato dall'utilizzo delle droghe e dalle metafisiche ipotesi che gli vengono proposte vivendo anche il senso della noia di se stesso e, giunto alla soglia dell’ignoto, su quell'orizzonte “crolla”, perdendo il senso delle “visioni” che vi si aprono.
Alessandro Manca